Il concept del progetto non nasce per caso, è frutto di un lavoro di ricerca di una nuova identità in chiave moderna dell’edificio antico.
L’idea di progetto “ROCCASANA: Nogarole per gli obesi” è anche funzione del luogo; luogo di accoglienza e cura per obesi e accompagnatori, integrato con la realtà locale, in quanto centro di sinergia tra bisogni del territorio e bisogni degli ospiti che possono interagire ed essere di utilità reciproca sia dal punto di vista dei servizi sia dal punto di vista sociale ed umano.
La rocca, nel medioevo punto di riferimento e di difesa, oggi mantiene il suo significato di riferimento ma si trasforma in un simbolo di accoglienza. Un monumento imponente che si alleggerisce con simboliche torri in vetro dove il nuovo caratterizza e si integra rimanendo elemento riconoscibile.
Nel progetto, IDEA e LUOGO si fondono indissolubilmente in un connubio di architettura-arte-restauro e salute-benesserecultura.
Il risultato, ovvero il progetto di restauro e riutilizzo dell’edificio storico della Rocca, è la sintesi di armonia di forme architettoniche, caratteri stilistici, elementi materici e di equilibrio tra le permanenze dell’edificio storico e le esigenze funzionali dell’edificio moderno, si apre all’accoglienza ed alla fruizione di tutti gli spazi interni ed esterni diventando luogo di rilevante utilità sociale.
Tutti noi che abbiamo lavorato con entusiasmo alla proposta progettuale abbiamo portato competenze professionali e passioni personali, le quali si sono andate fondendo nelle diverse fasi di “costruzione” del progetto così che questo luogo antico, testimonianza del passato del nostro territorio, possa nell’oggi essere protagonista di una rivitalizzazione e di un nuovo utilizzo, pur conservando i caratteri di unicità.
Negli ultimi anni il Ministero della Salute, insieme con l’Organizzazione Mondiale della Sanità, si è posto come obiettivo la prevenzione e la cura del sovrappeso e dell’obesità spronando tutte le strutture sanitarie a perseguirlo. I sistemi sanitari Regionali e le ASL hanno previsto piani di lavoro volti a fotografare il fenomeno in Italia e a identificare percorsi di prevenzione e terapia.
Da recenti studi epidemiologici risulta che l’obesità ha raggiunto diffusione tale da poter parlare di “globesity” come malattia del nuovo millennio. In Italia è affetto da obesità quasi il 10% della popolazione, in particolare femminile; tra i bambini il 20% è sovrappeso e il 4% è obeso, mentre tra gli adolescenti il 25% è sovrappeso e il 5% è obeso. La malattia obesità si associa spesso ad altre patologie come il diabete, la sindrome metabolica, le malattie cardio-circolatorie, le malattie respiratorie, come le apnee notturne, e i problemi ortopedici e articolari. Maggiore è inoltre la comparsa dei tumori negli obesi.
Quando si parla di obesità è necessario rammentare due aspetti che stanno alla base dell’organizzazione di un Centro dedicato al management dell’obesità stessa: la malattia obesità con i suoi correlati clinico-metabolici ed il paziente obeso con gli aspetti psicologici e sociologici determinati dal suo vissuto personale.
Per perseguire l’obiettivo di controllare questo fenomeno caratteristico dei Paesi più civilizzati, si deve agire a diversi livelli: preventivo, di trattamento e di recupero e riabilitazione clinica e socio-culturale.
A livello preventivo la società con le sue istituzioni (famiglia e scuola in primis) sono chiamate a stimolare e divulgare un corretto stile di vita. Le organizzazioni sociali e politiche devono promuovere iniziative atte a stimolare i ragazzi e le loro famiglie a vivere in maniera più sana: ne sono un esempio la diffusione delle aree pedonali ed i percorsi ciclo-pedonali, il piedibus, le zone 30…
Il trattamento medico è il cardine del percorso terapeutico del paziente obeso. Gli strumenti di cui disponiamo spaziano dalla dietologia, alla farmacologia con sostegno psicologico e, nei casi più complessi anche la chirurgia. Un Team Approach interdisciplinare deve farsi carico di tutto il percorso che il paziente affronta. Non si può prescindere, per poter affrontare in maniera completo il programma assistenziale del paziente, da queste due realtà fuse nel singolo “soggetto obeso”. In tutte le patologie la considerazione dell’interazione soma/psiche è premessa indispensabile per una corretta e rispettosa assistenza al malato ma, nel caso dell’obesità, tale assunto assume un significato ancora più intenso ed imprescindibile per i coinvolgimenti personali, sociali e non solo medici che questa malattia più di altre comporta.
La terza fase, ancora più delicata ma sostanziale, è rappresentata dal supporto riabilitativo volto sia alla persona in sé sia alla persona in relazione alla società.
Proprio in questo campo la carenza di strutture idonee, preparate e motivate fa sentire il proprio peso inficiando spesso i risultati nel tempo dei trattamenti.
Proprio su Strutture dedicate va concentrata l’attenzione. A tutt’oggi non esistono Centri dove l’obesità venga affrontata come malattia e non solo come problema estetico e che pongono come target ben specifico questo tipo di paziente. La ricerca di soluzioni non ghettizzanti, ma in grado di proteggere e nello stesso tempo integrare le persone affette da obesità o che abbiano intrapreso un percorso risolutivo, è una delle nuove frontiere della moderna medicina che si integri con l’accoglienza alberghiera in Campus dedicati. Centri in cui, oltre alle cure, si svolga un’azione rieducativa, culturale e ricreativa; in queste nuove e futuribili realtà i soggetti interessati, trascorrendo un periodo di relax e riposo, fisico e psichico, possono trovare risposte e soluzioni al loro problema troppo spesso irriso o banalizzato.
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